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Andrea - 08/11/2025
Paolo Vanoli è tornato a Firenze, questa volta nella veste di allenatore, pronto a debuttare nell'undicesima giornata di Serie A. In un momento definito "delicato e non semplice", il tecnico ha espresso grande soddisfazione per l'opportunità, ringraziando il presidente Commisso e il DS Roberto Goretti.
Tuttavia, Vanoli ha subito messo da parte ogni entusiasmo celebrativo: "Non c'hai tempo neanche di pensare", ha affermato, sottolineando l'urgenza di essere "carico e pronto" per affrontare una partita importante e delicata.
La Missione: Ritrovare lo Spirito Giusto
L'obiettivo primario di Vanoli è chiaro: far capire ai giocatori "la posizione in cui siamo".
Secondo il nuovo mister, la squadra deve "risettarsi" e "diventare quella squadra che serve per far punti quando sta in basso". Ha ribadito che la situazione è difficile e che tutti, specialmente i giocatori, devono capirlo, esortando il gruppo a chiudersi "dentro noi stessi" per uscire da questa crisi.
Ricordando brevemente il suo glorioso passato viola (con la vittoria della Coppa Italia e il gol al Tardini), Vanoli ha specificato che sebbene vincere a Firenze sia "qualche cosa di unico" e "fantastico", oggi sono troppo vicini alla prossima gara cruciale per guardarsi indietro.
Verso Genoa: Una battaglia da non perdere
Il primo test sarà la difficile trasferta contro il Genoa. Vanoli si aspetta una "partita difficilissima", poiché i rossoblù arrivano da una vittoria importante in extremis contro il Sassuolo, che ha dato loro grande morale. Inoltre, anche il Genoa ha cambiato allenatore, e Vanoli si aspetta che il nuovo tecnico porti subito grande personalità.
L'imperativo mentale è forte:
• Non bisogna rifare gli errori visti in Coppa.
• I giocatori devono capire che "all'interno delle partite ci sono più partite".
• È fondamentale avere la mentalità che "se non riusciamo a vincere non bisogna perdere".
Vanoli ha invitato la squadra a "tirarsi sulle maniche", ignorando le voci esterne relative al grande mercato estivo, e accettando le critiche, ma ritrovando la voglia e l'entusiasmo per tirarsi fuori da questa situazione.
Il tecnico conosce bene Firenze, definendola una "piazza esigente". Ha accettato la sfida perché gli piacciono i rischi, ed è convinto che si debba partire "da poche cose, ma quelle poche cose fatte bene, partendo dallo spirito e un passettino alla volta ne dobbiamo uscire"