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Redazione Calciotel - 02/12/2025
Il calcio, si sa, vive di svolte inaspettate e decisioni che tracciano il confine tra l'ordinario e lo straordinario. La U.S. Sambenedettese ha appena compiuto una di queste scelte audaci, affidando la panchina a Filippo D'Alesio, un allenatore di soli 33 anni, con un contratto che lo legherà ai rossoblù fino al 30 giugno 2027. Non un semplice cambio in corsa, ma una vera e propria dichiarazione d'intenti che mira alla stabilità e alla costruzione di un progetto solido, sfidando le logiche effimere del risultato immediato.
L'arrivo di D'Alesio, descritto come un tecnico con la «schiena dritta e idee chiare», giunge in un momento delicato. La squadra ha infatti collezionato solo 3 punti nelle ultime 7 partite, portando all'esonero del precedente allenatore, Ottavio Palladini, e a un breve interim di Marco Mancinelli. D'Alesio, la cui ultima esperienza è stata con il Rimini prima dell'esclusione del club dal Girone B di Serie C, ha accettato la sfida con entusiasmo, intravedendo nella Sambenedettese un progetto che rispecchia la sua visione di prospettiva e sostenibilità.
La decisione della dirigenza di puntare su un tecnico giovane e su un impegno a medio-lungo termine è stata definita «coraggiosa» e «necessaria». In un ambiente calcistico dove spesso si cercano scorciatoie e soluzioni tampone, la Sambenedettese ha scelto la strada più esposta: l'investimento nel tempo, anche quando la classifica e l'umore della piazza imporrebbero ben altro. Questo approccio è la dimostrazione di una società che crede fermamente nella continuità come pilastro per il successo futuro. Le parole misurate di D'Alesio, che preferisce i fatti e accetta il peso di una piazza esigente come San Benedetto del Tronto, promettono una scossa che, anziché travolgere, si trasformerà in una ripartenza vigorosa per i rossoblù.