Tutto il calcio degli ultimi 30 anni

Curiosità, statistiche, calciatori, campionati, allenatori, arbitri dal 1994 ai giorni nostri


Serie A: Addio a Giovanni Galeone, il Maestro anticonformista un vero maestro di calcio

Andrea - 02/11/2025

Il calcio italiano piange la scomparsa di Giovanni Galeone, figura storica e indimenticabile del panorama tecnico nazionale. L'ex allenatore si è spento a Udine, all’ospedale Santa Maria della Misericordia, all’età di 84 anni, in seguito a una lunga malattia che lo aveva colpito negli ultimi mesi. La Serie A renderà omaggio a "il Profeta" (come era chiamato a Pescara) osservando un minuto di silenzio prima delle gare Parma-Bologna e Milan-Roma.

Una Carriera tra Campo e Panche Storiche

Nato a Napoli il 25 gennaio 1941, Galeone fu inizialmente un centrocampista che giocò per squadre come Ponziana, Monza e Udinese, oltre ad Arezzo, Avellino ed Entella. Tuttavia, è in panchina che lasciò un segno indelebile, iniziando la sua avventura da tecnico a metà degli anni '70, passando per Pordenone, SPAL, Como e Ancona.

Galeone è principalmente legato alle panchine di Pescara, Udinese, Napoli e Perugia. Nonostante non abbia conquistato trofei, la sua carriera è stata costellata da quattro promozioni in Serie A:

• Due con il Pescara (nelle stagioni 1986-87 e 1991-92).

• Una con l’Udinese (1994-95).

• Una con il Perugia (1995-96).

Gli anni più entusiasmanti della sua carriera sono legati proprio a Pescara. La sua avventura al Napoli fu invece sfortunata, terminando con l'esonero nella stagione 1997-98. Galeone si è ritirato dal calcio giocato nel 2013 e negli ultimi anni si era stabilito a Udine, la città che lo aveva adottato.

Le Statistiche dell'Allenatore (Dati Calciotel)

In qualità di allenatore, la carriera di Galeone, che gli valse il nomignolo di "marinaio", copre diverse categorie:

CampionatoGareVinteNullePerse
Serie A155344477
Serie B194677255
Serie C1115413737
Serie C257182118
Totale Generale521160174187

Il Dogma Tattico: Attacco e Divertimento

Galeone è stato un tecnico innovativo e fuori dagli schemi. Le sue squadre erano famose per l'adozione fissa del modulo 4-3-3, considerato da lui un dogma. Il suo stile di gioco era marcatamente offensivo e spettacolare, una filosofia riassunta nel motto: "prendere anche tanti gol ma riuscire sempre a farne uno in più".

Per Galeone, il calcio doveva essere divertimento:

"Per me — diceva — il 4-3-3 è l'unico modulo che ha ragione di esistere, per giocare ci si deve divertire".

L'Anticonformista per Eccellenza

Al di là dei risultati e della tattica, Galeone è entrato nell'immaginario collettivo dell'Italia degli anni '80 e '90 grazie al suo spirito anticonformista. La sua rottura degli schemi, sia sportivi che sociali, lo rese un personaggio popolare.

Il suo anticonformismo si manifestava in numerosi episodi che hanno fatto la storia:

• La celebre immagine di Galeone che fuma nervosamente in panchina.
• Portare champagne e pizzette ai giocatori a fine allenamento.
• La denuncia di essere stato spinto a prendere farmaci quando era calciatore.

Perfino il "Pibe de oro" Diego Armando Maradona lo stimava al punto da volerlo con sé a Napoli, accomunato a Galeone dall'indole controcorrente. Una delle sue risposte più famose, che descrive il suo carattere, fu data all'allora presidente del Perugia Luciano Gaucci, che gli chiese di controllare la vita privata dei calciatori:

Giovanni Galeone era considerato un vero maestro di calcio, e il suo impatto è visibile nei grandi tecnici contemporanei.

Il suo "allievo" più celebre e riconoscente è Massimiliano Allegri, che lo ha sempre indicato come figura fondamentale nella sua formazione calcistica e lo aveva recentemente visitato in ospedale a Udine. Galeone è stato inoltre punto di riferimento e maestro per Gian Piero Gasperini — che si sfiderà stasera a San Siro proprio contro Allegri — e per Marco Giampaolo. Lanciò anche Rino Gattuso a soli 18 anni durante l'esperienza a Perugia.

Un suo celebre pensiero riassume perfettamente la sua figura a cavallo tra genio e insofferenza alle convenzioni: "Per insegnare il calcio, la tecnica e tutto ciò che ne deriva, sono fra i più bravi. Per come stare bene col mondo esterno magari no: dovrei impegnarmi un po' di più".

Perdere Giovanni Galeone è come perdere la bussola di un vecchio marinaio saggio: non ha vinto tutte le battaglie, ma ha insegnato a un’intera generazione di capitani come navigare in modo spettacolare, indipendentemente dalle tempeste.

Condividi: